È possibile che l’esperienza della pittura mi abbia permesso questo abbandono alla parola, fede nella parola, nel suono, indispensabili per fare poesia. La mia pittura nasce dall’interno delle potenzialità del colore e della pennellata, da un agire nell’ignoto, giacché non vi è un’immagine che precede il quadro. Così non esistono né una problematica né un racconto che precedano la poesia: la poesia si costituisce all’interno della pregnanza della parola. Può trattarsi di una parola che mi è cara, come appunto zanzara, per oscuri rinvii, ma anche di un innamoramento occasionale, inatteso, e tanto più inspiegabile.
(Toti Scialoja, citato da Paolo Mauri, prefazione di Toti Scialoja, Versi del senso perso, Torino, Einaudi, 2009)