In queste riprese si percepisce l’affinità, la comprensione e il rispetto dell’artista nei confronti di questa terra desolata in cui inizia a ritrarre attraverso la fotografia un gruppo di catadores, tra uomini, donne e ragazzini. Pur non volendo anticipare niente, perchè è un’opera che vale la pena guardare con attenzione e sensibilità, nel film ciò che emoziona di più, oltre ad essere una reale visione di cosa significhi veramente l’esclamazione, riguardo la vita, “è dura!”. Oltre a questo, ciò che fa venire la pelle d’oca dall’emozione, è vedere come le persone non abbiamo altre vie di fuga. Ma Vik Muniz gli apre gli occhi e le prospettive, dandogli, oltre che la speranza, un’alternativa alla vita in mezzo ai rifiuti.